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El Caso Del Mayordomo Asesinado (2011)

by Marco Malvaldi(Favorite Author)
3.41 of 5 Votes: 4
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Destino
review 1: Stupenda la spiegazione sulla maionese!E' un libro simpatico e scorrevole, con l'Artusi come protagonista che si lancia in questa fantastica spiegazione:« – Cosa state mangiando, signor Lapo? Intendo, con cosa è condito il vostro pesce?- Con della maionese. Volete assaggiare?- No, vi ringrazio. Sapete di cosa è composta cotesta salsa?- Ma, non saprei. C’è dell’uovo, senza dubbio. E dell’agro di limone, credo.- Esattamente. Ora, ditemi, sapete come si prepara?Silenzio. Cucinare è roba da donne, disse lo sguardo di Lapo. L’unica cosa che un vero uomo fa in cucina è arrivare alla spalle della cuoca e poi abbiamo capito tutti.- Permettetemi allora una breve digressione di cucina. La maionese è un’emulsione stabile di olio in una base acquosa, costituita dal ... moresucco di limone e dall’aceto. In pratica è come se fosse un insieme di minutissime goccioline d’olio disperse in una matrice acquosa. La stabilità di tali gocce è data da un componente del tuorlo d’uovo, detto lecitina.L’Artusi disegnò nell’aria due o tre goccioline.- La lecitina è una molecola che si ritiene fatta come una sorta di girino, perdonate la rozzezza di questa spiegazione, che ha una testa idrofila – ovvero che si scioglie in acqua – ed una coda lipofila, ovvero che si scioglie in olii e grassi. Quando sbattiamo insieme acqua e olio, queste goccioline che si formano vengono stabilizzate proprio dalla presenza di questi piccoli girini, che si dispongono con le loro code dentro la goccia e con le loro teste in acqua, ancorando così la superficie della goccia al proprio ambiente acquoso ed evitando che l’emulsione si rompa, e il tutto si smescoli tornando ad olio che galleggia in acqua.- Ben spiegato – disse il dottore.- Davvero – disse Gaddo. – E con ciò?- Con ciò, per fare la maionese bisogna procedere con calma e metodo. Se si mette tutto insieme e poi si sbatte si forman dei brutti grumi e si dice in gergo che è impazzita. Bisogna mettere i rossi d’uovo in una ciotola, sbatterli alquanto, e poi aggiungere olio a filo, pian pianino, mescolando col cucchiaio finché non sia tutto incorporato. Pianissimo all’inizio, quasi goccia a goccia, e poi verso la fine si può aumentare un pochino la velocità di aggiunta, ma non troppo. Dopo, alla fine, si aggiunge il sugo di limone, oppure l’aceto, o come fanno i francesi la senape.- E con questa spiegazione, cosa volete ottenere?- Voglio ottener proprio una maionese. Qualcosa che non è acqua e non è olio, eppure è assai più pregiata delle componenti di partenza, con una consistenza tutta sua, tale da risultare cremosa e soda anche se viene ottenuta mescolando dei liquidi. Per questo, e per la sua versatilità che ci consente di insaporirla a nostro piacimento, viene giustamente considerata la regina della salse. Ma ci vuole pazienza e metodo per ottenerla, si deve andare piano ed adagio. Non si può fare con la forza bruta. E ci vuole qualcosa che convinca acqua ed olio a stare insieme, che agisca su entrambe allo stesso modo; tanto più che se la maionese impazzisce, l’unico metodo per salvarla è aggiungervi un altro rosso d’uovo, meglio se assodato. Non serve salare a dismisura, o mettere più acqua, o mettere più olio. Non si ottiene alcun risultato. »
review 2: Concesso un turno di riposo ai vecchietti del BarLume, Malvaldi si abbandona a questo divertissement giocando con due generi ben definiti, il romanzo di ambientazione storica e il giallo con un cadavere in una stanza chiusa. Nel castello di una famiglia nobiliare in decadenza, posto dalle parti di Campiglia Marittima in provincia di Livorno, viene scoperto un delitto proprio quando in casa ci sono ospiti: uno di questi è il gastronomo Pellegrino Artusi, stazza imponente e baffi ancor di più, le cui intuizioni saranno preziose per il delegato di polizia Artistico impegnato a scoprire il colpevole. L’uomo passato alla storia con un trattato di cucina non è che sprizzi simpatia, visto che dimostra di avere una notevole considerazione di se stesso – ma non è un tratto caratteristico anche di Sherlock Holmes? – e così la capacità di immedesimarsi del lettore si rivolge soprattutto al poliziotto, impegnato a scontrarsi, più che con il mistero, con una serie di personaggi che gli riesce di sopportare solo con grande difficoltà. Il divertito disegno delle figure di contorno è uno dei punti forti del libro (si vedano ad esempio la cuoca, il dottore e i due eredi della casata) con il solo neo di quella di Cecilia, abbandonata proprio quando pare promettere qualcosa di più: al confronto, la storia gialla è un po’ debole, quasi fosse solo un pretesto per poter ridisegnare, con abbondanza di note satiriche, un pezzo di Toscana alla fine dell’Ottocento. La soluzione del mistero risulta infatti alquanto macchinosa, così che la conclusione è la parte più debole di un libro che per il resto scorre con gran ritmo grazie anche alla vena di pungente umorismo dell’autore: non mancano i momenti che fanno sorridere – grazie, ancora una volta, alla caratterizzazione dei personaggi oppure alle sottolineature riguardanti il momento storico in cui si svolge l’azione – mentre altri si rivelano più scopertamente comici. Una brillantezza di scrittura che, insieme al desiderio comunque presente di scoprire come va a finire, costringe a girare le pagine con una certa insistenza per un libro che, non certo fondamentale e forse minore anche nella bibliografia del suo autore, sa regalare alcune ore di svago estremamente piacevole e con l’aggiunta, per chi si volesse cimentare, della ricetta del pasticcio di tonno che delizia l’Artusi all’inizio e alla fine del romanzo. less
Reviews (see all)
michelle_pal
Carino. Un mix di giallo, cucina e storia locale (abito vicino a Bolgheri)
EliseAmelia
Libro leggerino e divertente : regala un paio di ore piacevoli.
taniac
Colto, ironico, piacevole, una lettura interessante
minh
Molto carino!
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