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Agnese Moest Sterven (1949)

by Renata Viganò(Favorite Author)
3.97 of 5 Votes: 4
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Serena Libri
review 1: Bellissimo racconto sulla storia partigiana, visto dall'inconsueto punto di vista femminile. Assolutamente da leggere, per capire cosa significava la vita durante la guerra, per cogliere la fatica di ogni aspetto della quotidianità durante l'invasione tedesca, per capire come essere eroi sia una questione non solo di singoli gesti coraggiosi ma soprattutto l'insieme delle tante piccole resistenze quotidiane. La scrittura è semplice e piacevole, assolutamente priva di colpi di scena o enfatizzazioni e sottolinea efficacemente la durezza di quella vita, la fatica di ogni giorno eppure la sua eccezionalità.Agnese è una delle tante contadine della Bassa che vive con il marito invalido e la gatta in una fattoria, mandando avanti la baracca tra il lavoro di lavandaia e i pic... morecoli screzi con i vicini di casa. Nonostante la guerra la sua vita non è cambiata molto, ma con l'occupazione tedesca tutto viene stravolto: Agnese perde tutto, famiglia, casa, le rimane solo il vestito che indossa, eppure rimane la contadina di sempre. Agnese prende il coraggio dalla disperazione, ma non con un gesto strillato, bensì semplice, e, rifugiatasi dai partigiani, porta avanti con tenacia e umiltà la sua lotta, non tanto per sé stessa quanto "per quei ragazzi", che a lei non importa più di morire. La vita infatti cos'è diventata se non un galleggiare sospesi nella nebbia, andando avanti per quel poco di visibilità che è consentita, con prospettive solo immaginate e intanto i piedi nel fango e nella neve? Ma si va avanti fino alla morte, annunciata già nel titolo: "L'Agnese va a morire". E la morte per la donna, quando arriva, fa parte dei tanti piccoli avvenimenti della vita, tanto da essere liquidata in due righe e non lasciare che un piccolo fagotto di stracci sulla neve.
review 2: La vicenda è ambientata nelle Valli di Comacchio otto mesi prima della liberazione dell'Italia e la protagonista è Agnese, una lavandaia di mezza età semi-analfabeta. Agnese deve lavorare tanto, il marito Palita è invalido e riesce solo a intrecciare cesti, ma, anche se non è in grado di lavorare, Palita è impegnato politicamente: è comunista e, un giorno, ospita un disertore italiano. Tutto ciò gli costerà la deportazione e poi la morte. Agnese nutre un odio profondo nei confronti dei nazisti, odio accentuato anche dal fatto che una sera un soldato di nome Kurt, ubriaco, le uccide per divertimento il gatto. Accecata dalla rabbia, lo colpisce e, credendolo morto, si dà alla fuga. Da quel momento Agnese avrà un ruolo di rilievo tra le fila partigiane.Le parole scorrono veloci e altrettanto velocemente si è coinvolti dalla trama. L'Agnese è una donna forte, non si abbandona alla disperazione, agisce, l'Agnese non segue un'ideologia, lei segue il principio della giustizia, della lotta contro l'oppressore, si ribella alla violenza gratuita, si impegna in quelle « cose da uomini, il partito, l'amore per il partito...per il quale valeva la pena di farsi ammazzare". La cosa che mi ha colpito di più di questo personaggio è la sua umanità, resa meravigliosamente dalla penna della Viganò (partigiana anche lei con il marito). L'Agnese non è un'eroina in senso classico, viene presentata con tanti difetti che la rendono ancora più reale, ma la sua voce è ferma e sicura, piantata in faccia ai tedeschi e sembra di vederla con le braccia sui fianchi in atteggiamento di sfida. Ci si sente piccoli di fronte all'Agnese e ci si chiede se noi saremmo stati capaci di fare altrettanto, domanda alla quale oggi si preferisce non rispondere. less
Reviews (see all)
teddybear
Poi sento gente dire che non legge autrici donne.
nick
Evolution.
admiralswine
3.5-4/5
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