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Der Vollkommene Schmerz (2000)

by Ugo Riccarelli(Favorite Author)
3.86 of 5 Votes: 2
ISBN
3552053875 (ISBN13: 9783552053878)
languge
English
genre
review 1: Non ho parole. Ho solo parolacce.Qualcuno mi rimborsi il tempo e il denaro spesi per questo libro!Non ho idea di quale sostanza si fosse fatta la tizia della libreria quando mi ha graziosamente consigliato questo libro, il quale sicuramente, a parer suo, mi avrebbe "smosso qualcosa"; quello che so è che qualcosa me l'ha smosso davvero, ma capirete anche che non ci troviamo nella sede adatta a formulare frasi eccessivamente "fantasiose".Adesso, tanto per dire, mi infilerei le scarpe e marcerei con eccellente passo milite verso l'innominata libreria, sorriderei all'innominata tizia e le direi più o meno quanto segue:"Signora cara, se voleste essere tanto gentile da rimettersi in saccoccia questo ammasso di patetismo e recidività le sarei molto grata. E sa anche cos'altro ... morepotrebbe suscitare la mia gratitudine nei suoi confronti? Che lo leggesse davvero, questo libro. Vorrei proprio che stasera, buona buona, si mettesse sul naso quei deliziosi occhiali da befana e si costringesse a leggerlo. Così, forse, scoprirebbe quanto snervante possa essere leggere di un maestro a casaccio che arriva in un posto a casaccio, che sposa una vedova a casaccio, con la quale procrea una prole di poveri disgraziati che portano nomi come "Cafiero"(detto anche Nocciolino perché la madre, prima di finire sotto ad un treno, lo lanciò in aria e lui - illeso- finì, giustamente, sui rami di un nocciolo), "Ildeale", "Libertà", "Brontolo", "Pisolo" e un altro nome mezzo polacco o arabo che nessuno si prenderà mai la briga di leggere correttamente. Poi, se avrà la dovuta pazienza, scoprirà l'entusiasmo paralizzante che si prova a vedere come questi poveri disgraziati muoiano con sobria disinvoltura. Perché muoiono tutti e non se ne salva uno che fosse uno. Ad ogni modo, non è ancora finita: si sieda e mi ascolti. Se ha solo per un attimo pensato che la bizzarria di questo romanzo abbia avuto la decenza di fermarsi a questo sobrio livello, ha commesso un errore enorme. Ebbene, quando penserà che il peggio sia passato, scoprirà che, sempre in questo paese dove tutti si fanno i fattacci del maestro e della vedova e dei sette nani, esiste un'altra e più facoltosa famiglia di commercianti di maiali. Fin qui tutto bene, se così vogliamo dire. Il bello, la cosa che la farà rassegnare di fronte al meschino fato che la perseguita, saranno i nomi della famiglia dei tre porcellini. Sì, perché pare che nel paese d'origine del signor Riccarelli nessuno abbia mai avuto la iella di chiamarsi semplicemente GIUSEPPE o, Dio ce ne scampi!, Antonio. No. E infatti, la famiglia di maialofili porta avanti una lunga tradizione di nome tratti dai poemi di Omero, tradizione che verrà presto contrastata dalla moglie dell'Ulisse che, vuoi per lo stordimento post-partum, vuoi per la disperazione di aver sposato uno che ama più le scrofe che lei, decide di chiamare i gemelli nascituri nientemeno che "SOLE" e, per grazia divina, "Maddalena". E poi basta. Anche in questa famiglia c'è gente che muore come se nulla fosse, gente che parla coi maiali e che poi s'impicca con le budella di quest'ultimi. Cose così.Dice che può bastare, signora cara? Mi spiace, ma devo dirle che il meglio deve ancora venire. Infatti, Maddalena, detta anche "Annina" o "Elena", convolerà a nozze col virilissimo uomo che porta il nome di Nocciolino, il quale, in maniera del tutto SORPRENDENTE, morirà. Questo, però, subito dopo la morte di Ideale, il frate ucciso a causa dei suoi... ideali. Insomma, come avrà capito, è un libro dalle mille sfaccettature, dalla suspance costante, un libro che straripa di colpi di scena; in più, giacché il buon Riccarelli temeva che noi maldestri lettori ci dimenticassimo il titolo del suo simpatico romanzo, ha avuto la geniale idea di spiaccicare ad ogni pagina un bel "e provò un dolore perfetto", ovviamente sostituito, a turno, da diverse varianti quali "un dolore letale e perfetto", o ancora meglio "un dolore totale e perfetto".Che dire, signora cara? Spero che soffra almeno quanto ho sofferto io, questo le dico. Altrimenti, scelta più ragionevole, mi rimborsi i miei quattrini e si riprenda questo libro di cui, OPS!, non ricordo il nome e non si azzardi mai più ad erigersi a consigliera in mia presenza. Addio."
review 2: Ora io dirò qualcosa che farà urlare di indignazione molti.A me questo libro non è piaciuto per niente. Io non abbandono mai libri, e se lo faccio è per ragioni tecniche, e solo con la promessa di riprenderli a leggere. Questo, beh, non penso che avrò il coraggio di riprenderlo...Di questo romanzo si loda lo stile barocco al limite del kitsch, la narrazione evocativa, la fotografia perfettamente realistica del novecento italiano. Ebbene: tutti motivi che invece a me fanno storcere il naso. Sì, è vero: Riccarelli ha dalla sua una grande ricchezza lessicale, padroneggia un linguaggio complesso e desueto, fa delle descrizioni bellissime. E poi? Perché resta un fondo ben pitturato, che però rimane piatto, rimane senz'anima. La trama non è per nulla coinvolgente: rimane lì, un mucchio di belle parole stampate sulla carta, ma non mi dice niente, non mi comunica niente. E' un romanzo puramente autoreferenziale, rimanda solo a se stesso, al suo stile, al suo linguaggio fin troppo desueto. Come se non bastasse, a condire il tutto il classico narratore onniscente e l'uso della terza persona. Insomma. Manzoni andava bene nell'Ottocento, ma nel Duemila mi sembra fin troppo fuori luogo.Come se non bastasse, mi ha annoiato come pochi, veramente. less
Reviews (see all)
Excalibur
non entusiasmante, una storia bella che poteva essere sviluppata meglio, moooolto meglio.
gup
��Me ha gustado mucho! :)
teresab
¡Me ha gustado mucho! :)
xavier33x
good one
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