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Le Festin De Babette (1958)

by Karen Blixen(Favorite Author)

3.86 of 5 Votes: 3

ISBN

2070349330 (ISBN13: 9782070349333)

languge

English

genre

Historical Fiction

publisher

Gallimard Education

review 1: Il beccafico, specie protetta, è considerato dai gourmand uno dei piatti più prelibati. Appena estratto dal forno viene messo ancora bollente in bocca, tutto intero, tranne la testa che viene staccata con un colpo netto dei denti. Rischiando multe salatissime o addirittura l'arresto i buongustai masticano il corpo dell'uccelletto lentissimamente così da assaporarne tutta la squisitezza. Tradizione vuole -e questa è la particolarità- che l'intera operazione venga effettuata tenendo la testa coperta da un fazzoletto per nascondere quest'atto di golosità estrema agli occhi di Dio, di cui il beccafico è un simbolo.Gli invitati al pranzo di Babette sono norvegesi appartenenti ad una setta luterana che professa la classica rinuncia ai piaceri del mondo in modo da ottenere... more il nulla osta per il godimento dei piaceri dell'aldilà. Il rigore morale e l'austerità, anche a tavola, sono la norma. Di beccafichi che scatenano divine collere manco a parlarne, gli invitati hanno però sentore che qualcosa di immorale accadrà a tavola, essendo la cuoca francese e i cibi esotici. Convinti di poter resistere ad ogni tentazione "diabolica" i norvegesi bevono vini pregiati scambiandoli per limonata, ingurgitano brodo di tartaruga e cailles ou sarcophage come fossero zuppa di birra e stoccafisso. Ma l'Arte, anche quando si esprime in cucina, si sa che è capace di compiere miracoli. L'eleganza risveglia le passioni, l'armonia e la perfezione chiariscono dubbi che ci attanagliano da una vita, il Bello suscita emozioni che credevamo sopite o inesistenti. Insomma, gli invitati si ritrovano a gustare il proprio beccafico a capo scoperto, il fazzoletto morale è scomparso dalle loro teste. A rubarglielo è stata Babette che, come ogni grande artista che si rispetti, sacrifica la propria vita per portare per un istante il paradiso nella nostra, e cambiarla.
review 2: The story and the language (translation) are so quaint. As it such a short story, it would be difficult to summarise and add detail to the publisher's blurb, without spoilers, so I won't. What I would say, though, is that this is a book that I could read several times, and learn something new each time. You know how it is when you view a detailed oil painting for the tenth time, and notice something that you've never seen before? Well, this is the equivalent in book form.Watch out for a lesson in grace.This book is almost guaranteed to be different to anything that you have ever read before. Try it for yourself. less

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