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Il Segreto Del Bosco Vecchio (1935)

by Dino Buzzati(Favorite Author)
3.67 of 5 Votes: 1
ISBN
8804480416 (ISBN13: 9788804480419)
languge
English
genre
publisher
Oscar Mondadori
review 1: Escrito na ascensão dos regimes totalitários que vergaram a Europa, o Segredo do Bosque Velho é uma novela sobre dois homens: Sebastiano e Benvenuto, tio e sobrinho; Coronel e criança, que herdam uma porção de floresta, cabendo ao velho militar cuidar do bosque velho e da herança do sobrinho. O bosque encontra-se habitado por criaturas falantes, naturais e sobrenaturais, como o vento Matteo e o génio Berardi. Perseguindo o lucro, o Coronel coloca as criaturas a trabalhar para si, enquanto procura maneiras de se livrar da criança e herdar o seu quinhão.A escrita de Buzzati flui melodiosamente, vibrando na mente como música nos ouvidos. Só por isso valeria a pena ler este livro. Para ler à lareira num diálogo com o crepitar da madeira, de tão evocativo que é ... morequando atribui reacções humanas à natureza. Buzzati não resiste à metafórica ascensão até às nuvens e esse segmento é tão assombroso aqui como em "O Deserto dos Tártaros".Fiquei com a sensação de ter lido um conto sobre as forças da natureza, condicionadas por homens que não controlam a sua, perdendo-se por isso. Não sei se gostaria de o ter lido em criança, mas preciso deste tipo de deslumbre literário em adulto - uma fábula ecológica para nos purificar.
review 2: Il colonnello Sebastiano Procolo, di carattere forte e temprato da una gloriosa carriera, eredita dal deceduto Antonio Morro il piccolo Bosco Vecchio; a suo nipote Benvenuto, ragazzo gracile e malaticcio, va invece il resto del bosco, la parte più grande. Il colonnello si trasferisce nella vecchia casa del Morro, che occupa l'unica radura della sua proprietà. Vorrebbe sfruttare il bosco per guadagnare qualcosa, facendo abbattere gli alberi secolari e vendendo la legna: scopre però che la vita della valle di Fondo è complicata, e le relazioni tra i pochi abitanti del villaggio non sono sufficienti per spiegarla. Conosce subito una gazza guardiana, che avvisa ogni volta che qualcuno viene su per la strada, e recita poesie; impara che ogni albero ospita un genio, e che un genio può uscire dalla sua pianta quando vuole e mischiarsi agli uomini; trova il vento Matteo, presuntuoso e dispettoso, che si agita disperato in una grotta, intrappolato da un pesante masso. Sarebbe superficiale spiegare che a Fondo tutti gli oggetti hanno anima e voce - in realtà le loro interazioni non sono diverse da quelle previste dall'esperienza di tutti noi, ma Buzzati ne stravolge l'interpretazione. Il vento canta se passa tra i rami degli alberi; sibila furioso da dietro il masso che lo trattiene nella grotta; e se s'intrufola tra le fragili assi di una capanna abbandonata, questa scricchiola e lamenta la sua prossima morte. Tutto così può parlare: gli uccelli, i topi, le lucertole; ma anche i mobili di casa.Questo mondo, così densamente animato, sembra perfetto per insegnare il rispetto per la natura a lettori molto giovani. Tuttavia il racconto si arricchisce presto di significati più severi e inquietanti, che rendono la sua interpretazione meno scontata: la morte può arrivare con un nugolo di farfalle bianchissime, e nello smorzarsi del vento si sente la fatica della vecchiaia. Il bosco, minacciato dal borioso colonnello, è l'infanzia: ne condivide la stessa fragilissima sacralità. I bambini la notte si radunano in feste segrete, e insieme ai geni ascoltano il vento Matteo che racconta vecchie storie: ma una volta cresciuti non ricorderanno più il loro bosco, né le strade che li conducevano a quei ritrovi segreti, e non sapranno più ascoltare le voci dei venti. L'abbandono dei luoghi dell'infanzia non è volontario, avviene impercettibilmente; forse, come suggerisce Buzzati, si perde l'infanzia una notte, nel sonno, e ci si risveglia adulti. Il colonnello Procolo è dominato dai desideri della sua età: per lui il bosco è legna da ardere; il vento una forza da sfruttare; il giovane Benvenuto, di cui ha la tutela, un inopportuno ostacolo al suo sogno di completare la proprietà di quelle terre. Bosco e infanzia sono scrigni antichissimi, custodi di segreti fondamentali - la vita delle piante, quella dei bambini - e calpestare queste cose e perderle è questione d'un attimo; basta una disattenzione, un desiderio maligno o una punta d'egoismo per violarle e ferirle a morte.Mi resta un dilemma personale, non semplice: forse sono come Benvenuto, ho amato il libro perché rifiuto di abbandonare il bosco, e m'illudo di poterlo sempre riconoscere; oppure sono fin troppo adulto, e come Sebastiano sono in cerca di una liberazione, di una via per ritrovare il linguaggio dell'infanzia. less
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Blank
Este relato mágico, sobre el bosque viejo, lleno de misterios, es como una fabula.
jonathan1
Edição portuguesa na editora Cavalo de Ferro
breaf76
روایت بدون قضاوت
Aminah
Unconventional but nice.
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