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Niemand Overleeft Alleen (2011)

by Margaret Mazzantini(Favorite Author)

2.87 of 5 Votes: 3

languge

English

genre

Romance

publisher

Wereldbibliotheek

review 1: Sembra che non ci sia niente da fare: io, con gli autori italiani moderno, non ci vado proprio d'accordo.Quello della Mazzantini è un caso molto discusso, vuoi per un motivo, vuoi per un altro: c'è chi la definisce la regina della letteratura impegnata, chi la ama, chi divora ogni suo libro, e chi invece altalena amori e recriminazioni a seconda di ciò che tira fuori dalla sua penna. Un solo romanzo non basta per giudicare, ma mi sento di certo più affine a quest'ultimo filone.Prima di tutto: "Nessuno si salva da solo" è davvero un romanzo? O piuttosto si tratta sarà un racconto, un lungo racconto che parla di tutto e di niente, diluito da flashback e ricordi, pensieri e gesti che affiorano dal passato? Il numero delle pagine è davvero esiguo, e l'intera azione narr... moreativa si svolge nell'arco di una sola serata, forse di un paio d'ore, quelle che Gaetano e Delia passano in un ristorante romano per l'ultima cena che li vede uniti. Eppure, 200 pagine dedicate a queste due ore non sembrano troppe e neppure annoiano, proprio perchè sono infarcite di ricordi e riflessioni sul passato, macchiate qui e lì da qualche pensierino filosofico che vorrebbe spingerci a meditare sul vuoto dei giorni, sull'assoluta assenza di un obiettivo nella vita quotidiana.Questo è il punto di forza del romanzo: si lascia leggere. Non è mai pesante, non annoia, è scorrevole. Si legge in fretta. Purtroppo, tutto il resto lascia a desiderare.Per prima cosa, la scelta del linguaggio utilizzato. Una scelta ponderata e voluta dalla Mazzantini, ma che risulta comunque fastidiosa e irritante. Il lessico è spesso volgare, anche dove non è strettamente necessario; e la ripetizione di certi termini poco piacevoli non raggiunge solo l'obiettivo di mostrarci la vita gretta, inutile e "bassa" dei due protagonisti, ma anche quello di farci storcere il naso e distogliere gli occhi, un po' infastiditi, dalla pagina.Altra nota dolente è rappresentata dai protagonisti: Gaetano (il cui odioso soprannome, "Gae", viene riproposto ad ogni pagina) e Delia. Due rifiuti umani. Non persone normali, attenzione: bensì creature meschine, per le quali è impossibile provare un minimo di empatia. I problemi di Gaetano, con la sua mentalità da romanaccio tra palestre e spinelli, non ci interessano; e la sua storia d'amore con Delia, avvizzita dall'anoressia (ma nutrizionista di mestiere), somiglia all'incontro tra due anime perdute, incatenate ad un mondo di vuoto e grettezza. Il resto è un susseguirsi di ovvietà (i due figli, l'amante di lui, il progressivo disinteresse l'uno per l'altra) che non interessano, e che alla fine pensiamo che i protagonisti si siano proprio meritati. Non potevano aspirare ad altro che questo.Ultimo punto a sfavore è la storia stessa: non approfondisce nulla dei due protagonisti. Li sfiora per poi abbandonarli (l'anoressia di Delia, l'adolescenza di Gaetano, i problemi familiari di entrambi), perdendosi in pressapochismi vari, filosofia spicciola, ricordi e sogni infranti.
review 2: Libro fin troppo amaro, secco, un calcio in bocca che però lascia un buon sapore, magari perchè aperto alla speranza, seppure in un modo piccolo piccolo, o magari mi piace pensarla così, ma non era l'intenzione dell'autrice. Poco tempo fa parlando delle Correzioni di Franzen un mio amico mi ha detto che il libro era bello e io gli ho risposto che però era triste, a quel punto mi ha domandato quale libro veramente bello non fosse triste; non sono andata oltre i Barbapapà, che per inciso sono dei piccoli capolavori, ma magari ai fini di questa discussione contavano poco. Ecco, sulla scia delle Correzioni, signore e signori Margaret Mazzantini [applausi]. less

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