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Veden Viemää (2012)

by Mikael Niemi(Favorite Author)
3.42 of 5 Votes: 1
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review 1: Suspend your disbelief, approach 'Fallvatten' as a catastrophy-movie screenplay, let your mind skip the niggling logistical- and character improbabilities, and you'll enjoy. I found myself getting mildly hooked. Niemi does a good job of describing the 'hammer of the waters' smashing through the Lule Älv basin - not an easy task. Most of the characters are also quirky and pleasantly unpredictable. As a bonus you get lots of local detail on Northern life and culture.I understand Niemi likes to change genres of this novels (I recently read his 'Mannen som Dog som en Lax', a gory/prurient detective novel)but he always manages to bring in Northern sociopolitics, for which respect to the man. Translate this into English fast, please!(Postscript: I live in a developing country m... moreetropolis and I can tell you that Niemi's scene of the traffic chaos resulting from the half-hearted evacuation of Luleå can be observed on our streets every weekday afternoon.)
review 2: Le aspettative, come tutte le cose, sono un'arma a doppio taglio. Se troppo basse ci troviamo di fronte ad un flop, i cui pochi sostenitori dovranno lottare duramente per imporsi sulla maggioranza meno indulgente. Ma anche troppo alte possono essere un problema, soprattutto per un autore che, come Mikael Niemi, ha conosciuto il successo di pubblico e critica con il romanzo d'esordio (nel nostro caso, con “Musica rock da Vittula”) . Se lo scrittore, per chissà quale misterioso motivo, decide di non adagiarsi sugli allori e di continuare ad evolversi, la reazione potrebbe non essere positiva. Per fortuna non è capitato così a Niemi, che anzi ha abituato i suoi lettori a cambiare genere di opera in opera. Attualmente è sul realistico con “La Piena”; scopriamone il risultato insieme.Eventi di tale portata iniziano spesso in sordina, con pochi ma rivelatori segnali prima che la situazione degeneri del tutto. Lo stesso accade per il fiume Lule, nel nord della Svezia, che in seguito alle piogge autunnali esonda nella valle con tutta la sua potenza.Le leggi e le norme precostituite non contano più quando ognuno ha di fronte a sé delle scelte che, se sbagliate, potrebbero costargli la vita. Ecco quindi scatenarsi i più disparati impulsi, siano votati al coraggio e all'altruismo oppure alla codardia, ecco quindi ritrovarsi in situazioni prima impensabili come aggrapparsi al corpo di un amico morto per ripararsi dalle ondate, o rinunciare a propositi suicidi per amore di chi li aveva causati.Ecco quindi vedersi sconvolte all'improvviso tutte le proprie certezze di vita, con la stessa dirompenza del fiume in piena. Il tutto trainato dalla suspense e dallo humour spietato tipici dell'autore, in un'”epopea pulp” in cui la catastrofe naturale diventa quasi un pretesto per affilare il bisturi sulla realtà e sulla vera natura di una persona durante una situazione estremamente pericolosa.Se si dovesse definire in una parola “La piena” si potrebbe scegliere sobrio. Tutti gli aspetti del romanzo, infatti, sono trattati crudamente, senza fronzoli. Lo stile di Niemi ne è un ottimo esempio, di proposito freddo ed impersonale. Come se avesse un'immagine davanti gli occhi, riporta qualsiasi dettaglio della situazione di turno, dalla copia di “Musica rock da Vittula” in procinto di essere trascinata via dalle acque alle complicate manovre di uno dei personaggi, Vincent, con il suo elicottero. A onor del vero, a volte si esagera: le ripetute descrizioni della Saab di uno dei protagonisti, di cui vengono decantate le lodi di praticamente ogni singolo componente, risultano fuori luogo ed anche un po' sospette. Pubblicità occulta?Il punto di vista è una terza persona limitata che non si tradisce mai: a parte nel condannare l'uomo per aver indirettamente causato la tragedia non si notano opinioni personali di chi scrive su questo o quell'aspetto. Vengono usati molti termini tecnici, complice anche una traduzione accurata (la cui unica caduta è l'uso del verbo “slalomeggiare”). Potrebbe essere un po' difficile, all'inizio, farci l'abitudine, ma è innegabile la bravura del nostro nel padroneggiare questa tecnica.Un po' come le aspettative dell'introduzione, però, anche questa scelta stilistica può risultare a doppio taglio. Puntando tutto sul realismo e sull'oggettività, infatti, rischiano di scapitarne trama e personaggi, come purtroppo accade ne “La piena”. La trama, a dire il vero piuttosto labile, si divide equamente tra più personaggi, a tal punto che il lettore sa chi sarà lo sventurato di cui si parlerà nel prossimo capitolo. L'imprevedibilità delle vicende, spesso assurde o grottesche, suppliranno a questa ripetitività di fondo garantendo sempre una certa suspense.E' l'introspezione psicologica, comunque, quella più sacrificata dallo stile. E' chiaro che l'intento dell'autore sia mostrare persone comuni alle presi con situazioni estreme, ma se si calca la mano senza ritegno – e se la scrittura si limita all'essenziale – alcuni dei personaggi primari risultano poco incisivi. E' il caso ad esempio di Adolf, il proprietario della famigerata Saab, che sembra vivere in funzione della sua macchina – anche in senso letterale. Oppure di Lovisa - donna incinta costretta a usare una casa come imbarcazione di fortuna, le cui uniche preoccupazioni riguardo la tragedia sono il nascituro ed i suoi genitori (di cui seguiamo le traversie negli altri capitoli); gli altri aspetti della sua personalità non vengono minimamente definiti. Ma pochissime parole vengono spese per il suo compagno. Una vera occasione sprecata.Per fortuna non tutto “La Piena” è così. A sorpresa, il personaggio più convincente è Barney, quello più abietto dal punto di vista morale, che non potendo controllare la situazione sfoga i suoi impulsi aggressivi su chi gli sta accanto, scaricandogli la colpa. Sessista, dall'ingegno adoperato soltanto per il suo tornaconto personale, dalla morale deviata, di cui il lettore si aspetta sempre la meritata punizione. Ma non vi dirò cosa gli succederà alla fine...Ci sono altri personaggi a cui è facile affezionarsi, come Gunnar, uomo comune sottoposto ad un'esperienza che definire traumatica è poco, o Sofia, che fa letteralmente di tutto per raggiungere la figlia in pericolo. E l'elenco potrebbe andare ancora avanti a lungo.“La piena” è un romanzo intelligente, carico di suspence, personaggi quantomeno interessanti ed una morale di fondo, seppure non sfruttata a pieno, sempre attuale. Soprattutto, è il romanzo della maturità stilistica di Niemi, che sebbene non sappia ancora dosare in maniera accurata gli ingredienti di cui dispone porta a casa un risultato molto buono. Se non conoscete questo autore, come me prima di leggere e recensire “La piena”, questo potrebbe essere un buon punto di partenza; e forse potreste trovare qualcuno su cui vale la pena avere aspettative positive... less
Reviews (see all)
Paige
Nice little pageturner. Catastrophee up north, no deep caracters, not funny or sexy, but o.k.
Ria
Couldn't close this book, Niemi really knows the art of story telling
Simi
Mannen i Saaben som kör genom tsunamin stannar i minnet.
Carolina123
Strålende bok!
Kristy
Mycket bra!
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Review will shown on site after approval.
(Review will shown on site after approval)
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