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Rétromania (2012)

by Simon Reynolds(Favorite Author)
3.8 of 5 Votes: 4
languge
English
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Le Mot Et Le Reste
review 1: A posteriori, mi rendo conto che mi aspettavo un libro diverso. Senza dubbio più ottimista, e senza dubbio più oggettivo, che non si fissasse soltanto sui due generi preferiti dall'autore e che non fosse così parziale (emblematico il paragrafo su Meat Loaf, demolito su tutta la linea). Quando riesce a prenderti con un ragionamento interessante, o una digressione particolarmente azzeccata, ecco che parte una lunghissima sequela di esempi a dimostrare la sua tesi, ossia che i fenomeni di "retromania" non sono affatto una prerogativa degli anni '00. Anzi, a ben guardare alcuni tra gli artisti che Reynolds elogia hanno uno stile fondato proprio sulla ricombinazione di generi precedenti. E allora, perché questo tono di condanna per i fenomeni recenti? Quanto è il lamento d... morei un giornalista musicale e quanto di un appassionato che sta invecchiando e non riesce a rapportarsi al nuovo decennio? L'autore vuole sapere realmente dove stiamo andando, e se sì, lo vuole sapere perché è attratto dalla prospettiva o perché vuole crologiarsi nel suo passato dorato? Non si sa. E non si capisce nemmeno perché dovremmo chiedercelo noi lettori.
review 2: In this interesting non-fiction book, British critic Simon Reynolds looks at nostalgia movements in art, film and especially music. It was the music sections that interested me most and he disappoint, whether writing about the rockabilly (or shockabilly as they put it) of the Cramps who combined lo-fi music with a campy horror aesthetic to develop a wide cult following. He also looks in depth at punk rock, garage punk and all of the music that was sprung from the seeds of the past. Too bad he didn't have the opportunity to go into the neo-bop revival of jazz, but I think that is outside his prevue as a rock critic. Regardless, he takes a valid look at the culture of revival and its implications on growing art forms. less
Reviews (see all)
kishang
Well researched, but ultimately dry and humourless, like most of Reynolds' writing.
briannabrianna45
A brilliant book on music and pop culture, highly recommended!
Anj82
I really couldn't get into it. Too cerebral for my taste.
Simmi
Sad to say I lost interest partway through.
lovelyjo
Great commentary on the hipster generation
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