Rate this book

Delfini (2006)

by Banana Yoshimoto(Favorite Author)
3.28 of 5 Votes: 5
ISBN
880770207X (ISBN13: 9788807702075)
languge
English
publisher
Feltrinelli
review 1: Kimiko si ammala. Niente di serio. Questa sosta forzata le dara' modo di pensare ed indurra' un cambiamento. La decisione di andare avanti rivalutando alcuni rapporti familiari assaporando la tolleranza spesso associata al venir meno dell'IO. Questa pausa che si sovrappone alla visita ad un acquario prima e al soggiorno ritonificante in un monastero poi le dara' la serenita' di affrontare una gravidanza inattesa che chiudera' il cerchio della sua nuova vita. Come forse i delfini sembravano avere preannunciato.Intimista. Riflessivo.Come al solito la traduzione di Amitrano della Yoshimoto privilegia termini per noi strani nella prosa adulta. Espressioni piu' che infantili semplici spesso associate alle emozioni o ad i sapori. Mi piacerebbe capire il giapponese per vedere qua... morento questa sia condizionato dal giapponese in se e quanto sia invece dell'autore/trraduttore.
review 2: Sul finire dell’inverno presi una brutta influenza.Tutto ebbe inizio in quel momento, e credo che se non mi fossi ammalata, niente di quello che mi accadde in seguito sarebbe mai successo. Si trattò di un esperienza odiosa e insopportabile che proprio non avrei voluto vivere, ma anche di un punto di partenza fondamentale.Di un vero e proprio mistero della vita, almeno così sospettavo.Mi venne la febbre talmente alta da non potermi alzare dal letto, nemmeno sforzandomi. Di solito sono un tipo forte ed era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere. Se cercavo di stare in piedi, mi girava la testa e dovevo sedermi. Riuscivo a malapena a bere dell’acqua o del succo di frutta.Mi ci vollero due giorni anche per trovare la forza di andare all’ospedale a farmi visitare.Dopo aver vomitato più di una volta tutto quello che avevo bevuto, montai a stento su un taxi. Ricordo ancora che quando alla fine della corsa allungai si soldi al taxista, lui mi toccò la mano ed esclamò: “Ma è bollente!”. Poi mi tenne la portiera aperta per un bel po’ e io scesi barcollando.“Signorina, ha una febbre che annienterebbe anche le cellule tumorali” mi disse per scherzo il medico e io, con una flebo infilata nel braccio, abbozzai un sorriso. L’antipiretico fece effetto e ripresi un po’ di forze, le vertigini però non mi passarono. Così per tornare a casa dovetti infilarmi ancora una volta a fatica in un taxi.In ospedale non mi ricoverarono perchè non c’erano letti liberi, per cui ogni due o tre giorni dovevo tornare per fare la flebo. In poco tempo persi cinque chili.Volendo, sarei anche potuta andare a casa della mia famiglia, ma mia madre è morta di cancro quando andavo alle superiori e ora ci vivono mio padre e mia sorella. Papà ormai è anziano e mai avrei voluto attaccargli l’influenza, per cui avevo pregato mia sorella di venirmi ad aiutare.Era la prima volta che le chiedevo un favore del genere, una novità che aveva qualcosa di fresco. Nella vita, a qualsiasi età, possono capitare avvenimenti così. Quando stavo bene, non mi era quasi mai balenata l’idea di invitarla a rimanere a casa mia.Ha quattro anni meno di me ed è molto viziata, il fatto che in quel momento facessi affidamento su di lei sembrava farle piacere, tanto da presentarsi alla mia porta con un’incredibile espressione d’orgoglio.poi, però, tutto quello che era stata capace di fare era uscire a comprare cose assolutamente inadeguate per un malato, come pollo fritto e hamburger, e stare in casa a poltrire mangiando quello che in teoria sarebbe stato per me. “Mi fai il bucato per favore?” “Mi cambi la borsa del ghiaccio?” Dovevo chiederle tutto espressamente, e alla fine ebbi l’impressione che la sua presenza fosse più di peso che di aiuto.Tuttavia piano piano cominciai a stare meglio e a ritrovare serenità. Provavo tenerezza a guardarla dormire nel mio soggiorno con la pancia scoperta.Un cambiamento sufficiente a rendermi conto che il dolore e la sofferenza causati dall’influenza, che avevano portato il mio corpo a tremare, si stavano placando. Si trattava di quel calore rassicurante che nasce solo tra consanguinei. mi sentivo come se mi fossi addormetata con ancora indosso gli abiti sporchi dopo essere rotolata nel fango.Un giorno, al mio risveglio, in casa era tutto buio e non c’era nessuno. Non si sentiva nemmeno un rumore. una cosa che non mi aveva mai rattristato più di tanto. Per me non era un problema stare sola e, visto che di solito ero impegnatissima e quasi sempre in giro, a casa mi andava di stare in silenzio.Pag 9-11 Mi chiedo cosa siano veramente le donne. So di possedere una certa femminilità, ma non è ovviamente rivolta solo nei confronti degli uomini.Tutto ciò che avevo di femminile, la pettinatura, le movenze o il modo di parlare, era una sorta di – come dire – sfizio, divertimento, gioco. Era una femminilità indipendente dalla voce interna del corpo.Di conseguenza non mi trovavo affatto in sintonia con la mia sessualità. Il fatto che chi appartiene al genere in grado di procreare divenisse oggetto del desiderio sessuale dei maschi era strettamente collegato alla sfera culturale e in questo individuavo un problema essenziale per gli esseri umani. Tutti nasciamo da una donna e tutti cresciamo ricevendo le sue attenzioni. Temevo che in questa combinazione si celasse un problema enorme. Lo credevo pur essendo consapevole che si trattasse di una realtà immutabile, di una realtà che forse non doveva essere modificata.A livello personale, poi, non riuscivo a tollerare lo sguardo “maternalistico” che mi rivolgevano la maggior parte dei giapponesi, ragion per cui avevo molte storie con ragazzi stranieri o connazionali che avevano vissuto all’estero. Proprio non capivo perché gli uomini giapponesi desiderassero avere un’altra madre anche se la loro era ancora viva evegeta. Man mano che passavano gli anni, lo capivo sempre meno.pag. 21 less
Reviews (see all)
Juliet
Restare incinta x� lo vuole il destino? Inquietante... - Non uno dei romanzi meglio riusciti
nick
Stile narrativo piuttosto semplice, storia prevedibile, non mi ha soddisfatto molto.
Sluross
Abbastanza bello, un po' troppo introspettivo.
63025
***1/2
Write review
Review will shown on site after approval.
(Review will shown on site after approval)